Sunday, November 05, 2006


Softly As In A Morgan Sunset!

È uscito da poco, per l'editore inglese Equinox, il libro "Lee Morgan: His Life, Music And Culture" di Tom Perchard.

Nell'attesa di leggerlo – l'ho ordinato – mi ha molto incuriosito una recensione uscita su The Wire di novembre 2006, nella quale il giornalista Brian Morton sottolinea come Perchard non sia andato nel suo libro molto leggero con la Blue Note, sottoposta a un'analisi in cui le strategie artistiche dell'etichetta perdono molto della loro leggendaria "aura".

Valida o meno che sia l'analisi dell'autore, mi sembra però che emerga – ricordo che anche all'interno della lista della Sidma se ne è accennato su richiesta di qualcuno – la necessità comunque di studiare le vicende della Blue Note degli anni Cinquanta e Sessanta sotto una luce nuova e meno "agiografica" di quanto fatto finora. Le strategie commerciali, il reale controllo sugli artisti, il ruolo di "dialogo" all'interno della comunità jazzistica newyorkese, sono solo alcuni degli aspetti da approfondire.

Per tornare a Morgan, sono davvero curioso di leggere la biografia di Perchard – l'autore ha raccolto una considerevole quantità di testimonianze dirette sul trombettista – e anche in questo caso mi sembra che la figura del musicista sia degna di un approfondimento. [Un critico sensibile come Aldo Gianolio gli ha dedicato un bel ritratto su Musica Jazz del marzo 2005, ma anche in questo caso non sono presenti tracce di problematizzazione]

Passando agli ascolti, la Blue Note ha appena ristampato "City Lights", disco dell'agosto del 1957: il trombettista di Philadelphia non ha nemmeno vent'anni, incide per la Blue Note dal novembre dell'anno precedente [e a ritmi piuttosto intensi], il suo solismo è ancora a tratti acerbo, ma interessante dal momento che la maturazione sta avvenendo in modo rapido.
"Eminenza grigia" dell'incisione – che ha tra i suoi punti di interesse anche l'esordio "jazzistico", dopo la gavetta r&b, per il sax tenore di George Coleman – è Benny Golson, che sebbene non presente nella formazione, è l'autore di tre delle cinque composizioni presenti sul disco, proseguendo il lavoro già avviato nei dischi "Volume 2" e "Volume 3" incisi tra la fine del 1956 e il marzo del 1957.

Nemmeno quindici anni più tardi, tra il fumo e il vociare del mitico club Slug's, una evidentemente molto incazzata ex fidanzata, Helen Moore, spara a Morgan e mette precocemente fine alla vita di questo artista irrequieto e un po' arrogante, splendidamente dotato e forse in qualche caso mal consigliato. A riparlarne!

Un sito su Lee Morgan: http://www.shout.net/~jmh/morgan/
La nuova biografia di Lee Morgan: http://www.equinoxpub.com/books/showbook.asp?bkid=205
Sito di Wire: www.thewire.co.uk/
Sito della Blue Note: www.bluenote.com

Friday, November 03, 2006

Tre dischi e un libro per il fine settimana!

Una settimana strana, con la festività in mezzo, alla fine due mini settimane!
E' arrivato un gran freddo e vi segnalo una manciata di dischi e un libro per il weekend

Otomo Yoshihide - New Jazz Quintet Live in Lisbon [Clean Feed]
Il quintetto di Otomo, impreziosito da un Mats Gustafsson in serata di grazia, catturato dal vivo a Lisbona. Passando da Song For Che a Eric Dolphy, per finire con una strepitosa versione di Eureka di Jim O'Rourke, uno dei dischi più belli di questi ultimi mesi.

Nels Cline - New Monastery [Cryptogramophone]
Il repertorio di Andrew Hill, punto di partenza per una [ri]strutturazione davvero intelligente e ricca di momenti notevoli. Il nuovo disco del chitarrista Nels Cline, con una formazione clarinetto, cornetta, fisarmonica, chitarra, basso e batteria, è tutto da gustare. Menzione d'onore per il grande Bobby Bradford alla cornetta e per le tessiture di Andrea Parker alla fisarmonica.
Poi via di nuovo tutti a ascoltare l'ultimo Andrew Hill!

Karen Dalton - In My Own Time [Light In The Attic]
Una delle voci più personali e emozionanti, finalmente ristampata con il suo secondo disco, "In My Own Time". Angelo infelice, tra Billy Holiday e il Village, adorata da Nick Cave e Bob Dylan, grondante blues e country. Emozionante

Segnalazione anche per un bellissimo libro di racconti:
Richard Yates - Undici Solitudini [Minimum Fax]
Tutto Yates, sempre Minimum Fax ha ristampato nella collana classics due suoi romanzi, vale la spesa: è un narratore efficacissimo e coinvolgente. In questi racconti troviamo una caratterizzazione dei personaggi di sconvolgente semplicità, un tuffo dentro l'incubo della normalità o l'anomalia del sogno.

Sito della Clean Feed: www.cleanfeed-records.com
Sito di Otomo Yoshihide: www.japanimprov.com/yotomo
Sito di Nels Cline: www.nelscline.com
Sito della Cryptogramophone: www.cryptogramophone.com
Sito della Light In The Attic: www.lightintheattic.net
Sito della Minimum Fax: www.minimumfax.com